Napoletani

Sottotitolo: Irripetibili, irriducibili e incorruttibili
Autori: Mimmo Carratelli – Antonello Grassi – Nico Pirozzi – Gianpaolo Santoro
Editore: Edizioni CentoAutori
ISBN: 9-788897-121763
Prima edizione: Ottobre 2013
Pagine: 112
Euro: 20,00

 

Irripetibili, irriducibili ed incorruttibili: tre aggettivi forti e all’apparenza anche un po’ surreali per una grande tribù che – come sosteneva Pier Paolo Pasolini – anziché vivere nel deserto o nella savana, come i Tuareg e i Beja, vive nel ventre di una grande città di mare. Un libro che parla di uomini e di donne, che nel bene o nel male, per carisma, fama o disgrazia sono entrati a far parte dell’anima di Napoli, confondendosi essi stessi nella dimensione astorica di una città poco incline al cambiamento. Immutabile e misteriosa, «come una Pompei che non è stata mai sepolta», spiegava al colonnello Jack Hamilton il capitano Curzio Malaparte, in uno dei dialoghi più belli e intensi de “La pelle”. Certamente, irriverente e indecifrabile, per troppo tempo abituata a servire e a comandare, a lamentarsi, a ridere, a gridare, a sfottere.
Giorgio Ascarelli, Enrico Caruso, Benedetto Croce, Eduardo De Filippo, Enrico De Nicola, Raffaele Cutolo, Corrado Ferlaino, Achille Lauro, Sophia Loren e Totò: persone molto diverse tra loro, che nella loro eterogeneità e, a volte, stridente contrapposizione ben sintetizzano i mille volti di quella napoletanità che, a torto o a ragione, intellettuali, provocatori e predicatori hanno spesso chiamato in causa. Nove uomini e una donna, le cui storie rappresentano un particolare e significativo spaccato di quella tribù a cui Pasolini aveva dato il nome di “napoletani”