Giovanni Palatucci e gli ebrei internati a campagna

Sottotitolo: Memorie, rappresentazioni e nuove ricerche
Curatori: Giuseppe Fresolone – Marcello Naimoli
Titolo contributo: Trenta certificati per un giallo lungo più di mille chilometri
Autore: Nico Pirozzi
Editore: Edizioni EDUP
ISBN: 9-7888842-12993
Prima edizione: Gennaio 2017
Pagine: 240
Euro: 15,00

 


Ultimo questore di Fiume sotto l’occupazione nazista, Giuseppe Palatucci è, dal 1990, uno dei “Giusti delle Nazioni”. La vita del poliziotto italiano morto a Dachau è stata tutt’altro che facile. Controversa è stata anche la sua memoria. Approdato alla Questura di Fiume nel 1937, alla vigilia delle leggi razziste, è stato responsabile dell’ufficio stranieri. In pratica, era incaricato di regolare l’afflusso degli ebrei stranieri, in fuga, soprattutto a partire dal 1941, dalla Croazia degli ustaša attraverso il confine che divideva la zona di occupazione italiana da Fiume. A distanza di solo vent’anni dal riconoscimento concesso da Yad Vashem è stato pubblicamente e con clamore attaccato dal Centro Primo Levi di New York come zelante fascista di Salò, persecutore, e non salvatore, di ebrei. Questa raccolta di saggi si inserisce in questo dibattito, nell’intento di rafforzare l’immagine positiva del giovane poliziotto attraverso l’esame di nuove fonti e la confutazione di molti degli argomenti dei suoi detrattori ma anche attraverso il ridimensionamento dei non pochi aspetti mitizzati della vicenda, come quello che gli attribuiva il salvataggio di addirittura cinquemila ebrei. Miti che hanno contribuito nel tempo, quasi a gettar via il bambino insieme con l’acqua, a facilitare l’opera di chi voleva rimettere in discussione tutta la vicenda di Palatucc